Foto di Edo Mugnai

Il nostro amico Edo Mugnai di Figline, fotografo provetto del Circolo Fotografico Arno, ci ha inviato alcune fotografie per partecipare alla nostra iniziativa "manteniamoci in contatto" concentrandosi in particolar modo sull'importanza dei bovi nella vita contadina.

Il bifolco all'aratura: è una operazione molto faticosa per il contadino per quanto aiutato dal tiro di due bovi.
In realtà l'aratura richiedeva non solo forza fisica ma anche occhio e destrezza nel condurre gli animali, capacità che si acquisivano negli anni.
Da una buona aratura dipendeva la qualità della semina ed anche una buona parte del successo della coltura.

I bovi erano delle vere e proprie macchine che servivano anche per i trasporti. Vediamo impegnati ad esempio per tirare il carro con le bigonce dell'uva: il contadino le guida con una lunga pertica e probabilmente anche con qualche richiamo o fischio. Tra gli animali ed il contadino, in effetti, alla fine veniva a crearsi un rapporto di consuetudine che assieme alla tradizionale tranquillità del carattere della razza chianina, e al fatto che gli animali maschi erano castrati, consentiva di svolgere il lavoro con una certa sicurezza anche se non mancavano gli incidenti.
Carattere di questo tipo di trasporto era inevitabilmente la lentezza!

Il bove era veramente un elemento fondamentale dell'economia e del lavoro contadino e la sua scelta ed acquisto, ad un prezzo ragionevole, era fondamentale.
Normalmente la scelta dell'animale e la trattativa economica passavano attraverso la figura del "sensale" un vero e proprio mediatore di molti aspetti della vita contadina, fidanzamenti e matrimoni compresi, che cercava di combinare l'affare sul quale avrebbe poi ricevuto una percentuale economica.
Il contratto sostanzialmente non esisteva, la vendita era suggellata dalla caratteristica stretta di mano a tre, come si vede dalla fotografia il sensale univa tra le sue mani quelle del venditore e quelle dell'acquirente, che sanciva irrevocabilmente l'affare... non serviva né notai né bolli o carte!

Edo ci manda anche una bellissima foto di abbigliamento contadino: basta osservare maglie, gonne, calze e scarpe che in piccolo già caratterizzano la bimba tra le due donne, segno di un destino stilistico che le ragazze contadine avrebbero cominciato ad abbandonare solamente negli anni 60.

A nome di tutta la Casa della Civiltà Contadina grazie davvero ad Edo di queste belle foto e della sua simpatia per la nostra associazione!

  • 01 Bifolco all'aratura
  • 02 Carro con Bigonce
  • 03 Contadini e Sensale
  • 04 Lavori a maglia