La mietitura a mano e le "Cannelle"

Il nostro amico di Gaville Enzo Ruscitti ci manda un'altra interessante testimonianza della vita contadina ed in particolare dell'ingegno che veniva messo per risolvere i problemi del lavoro: come leggerete, la soluzione è artigianale ma efficace!
Grazie Enzo del tuo contributo!

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Il contadino, soprattutto un po' di anni fa, era un artigiano che si costruiva utensili vari, adatti al suo lavoro. Riparava l'aratro, il giogo, ricuciva selle e finimenti, costruiva cesti....
L'oggetto che vi sto per presentare è proprio uno di questi strumenti, nato dall'inventiva del contadino-artigiano.
Quando io ero bambino, la mietitura al mio paese, mille metri sui monti d'Abruzzo, era fatta completamente a mano col falcetto.
Era un movimento ritmato, a schiena piegata, che metteva a dura prova la resistenza fisica.
Grano e altri cerali come segale, biada ecc. venivano "confezionati" in covoni ben fatti, con le spighe tutte alla stessa altezza e legati con il "valzo".
Non so a cosa corrisponda questo termine in italiano. È probabile che sia una deformazione della parola "balzo", che era un modo di legare i capelli femminili.
Il balzo o valzo che sia, era fatto con un piccolo fascio arrotolato del cereale stesso che si stava mietendo.
I piccoli strumenti che vi presento oggi, erano fatti con comune canna, atti a salvaguardare le dita della mano opposta nell'atto di tagliare il grano col falcetto.
Un attimo di distrazione ed il taglio ad un dito era fatto. Con queste "cannelle", così venivano chiamate, il falcetto non poteva raggiungere le dita.

  • cannelle1
  • cannelle2
  • cannelle3
  • cannelle4